Santa Maria Assunta dimenticata

Una delle chiese dimenticate

24 agosto 2016, 30 ottobre 2016, oggi 24 settembre 2017, quanto tempo è passato?

Guardando ciò che rimane di Castelluccio sembra passato solo qualche settimana, tutto congelato, oltre “strane” idee di ricostruzione “temporanea”, realmente cosa si è fatto?

Difficile è qualsiasi operazione, ok, va bene, ma almeno cerchiamo di salvare il salvabile.

La chiesa di Santa Maria Assunta, gravemente danneggiate il 24 agosto, e crollata il 30 ottobre, nasconde tra le sue macerie un fantastico capolavoro ligneo dell’800, un altare unico nel suo genere, e incredibilmente intatto.

“La chiesa di Santa Maria Assunta di Castelluccio di Norcia è stata dimenticata da tutti. A un anno dal terremoto nessuno è intervenuto per metterla in sicurezza, l’altare era stato coperto con dei teli di plastica da alcuni castellucciani nei giorni successivi al sisma” dice Diego Pignatelli, presidente della Pro loco di Castelluccio, e continua “La nostra chiesa è completamente crollata, ma ci sono delle parti che andrebbero protette, soprattutto adesso che sta tornando l’inverno. Quindi auspichiamo un intervento rapido delle istituzioni per preservare quel che resta di questo edificio di culto tanto caro alla gente di qui”.
La chiesa di Santa Maria Assunta è “zona rossa“.

Molto interessante è un post di Maurizio Bertoni, assessore alle opere pubbliche sotto l’ultima giunta del Sindaco Stefanelli,

L’anno scorso subito dopo il terremoto del 30 ottobre riuscii ad accedere al centro abitato di Castelluccio. Infatti nel corso di una verifica di un edificio arrivammo fino a via Libia, passando per la piazzetta della chiesa. Notammo con grande stupore che l’altare della chiesa era stato protetto da una delle arcate che sorreggevano la cupola. Prontamente scrissi a tutte le autorita’, locali e nazionali preposte alla tutela dei beni storici artistici.
il caso si risolse togliendo i dipinti che potevano essere asportati dall’altare e mettendo un telo di plastica, di quelli trasparenti che basta una ventata qualsiasi per squarciarlo e portarlo via. L’altare e’ molto bello, in legno di noce rivestito a foglia d’oro. Smontarlo probabilmente non è possibile. Mi diceva mio nonno Luca, che aveva fatto diversi lavori di manutenzione nella chiesa, che i vari elementi lignei erano collegati tra loro con chiodi in ferro realizzati da abili fabbri.
Ora basterebbero poche migliaia di euro per realizzare una solida struttura in legno rivestita con delle lamiere che possano proteggere il legno dalle intemperie dei lunghi inverni Castellucciani. Magari si potrebbe interporre anche del materiale isolante per ridurre le escursioni termiche per i preziosi materiali di cui e’composto l’altare.
Servirebbero poche migliaia di euro per proteggere un’opera di grande valore economico e di inestimabile valore affettivo, per ciascuno di noi che conserva i ricordi migliori proprio all’interno di quella chiesa.
Ora qualora le autorità non riescano nei loro compiti, propongo che la comunità castellucciana si sostituisca a loro, prendendo tutte le autorizzazioni che occorrono, e difenda un bene che le appartiene e che la rappresenta. Sono arrivate molte donazioni, anche in denaro, mettetele a frutto.

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